Una nuova cultura d’impresa per maggiore competitività
Presentata la Guida alla Sostenibilità per le imprese realizzata insieme a Confcommercio, Confindustria Umbria e dipartimento di Economia dell'UNIPG
Data01/10/2024
“Serve una nuova cultura d’impresa che faccia perno anche sulla sostenibilità per rafforzare la competitività del sistema produttivo locale, soprattutto nell’Umbria cuore verde d’Italia”.
È partendo da questo assunto che Cna, Confindustria e Confcommercio il 1° ottobre hanno presentato la loro “Guida alla sostenibilità per le imprese” in una conferenza stampa cui è seguito, nel pomeriggio, un incontro di approfondimento alla Posta dei Donini al quale hanno partecipato numerose aziende umbre.
“Il tema è di estrema attualità, soprattutto in una regione in cui il grosso del sistema produttivo è costituito da imprese di piccola e piccolissima dimensione, che vanno supportate nel loro processo di transizione verso modelli più sostenibili” ha affermato Roberto Giannangeli, direttore di CNA Umbria.
Il documento si compone di cinque parti essenziali, in cui si affrontano i temi più rilevanti relativi alla sostenibilità in materia economica, sociale e ambientale. Ma la guida si occupa anche di come comunicare all’esterno quanto fatto dall’impresa in tema di sostenibilità e, negli ultimi due capitoli, offre un metodo di autoanalisi che l’azienda può utilizzare per fare una fotografia della propria situazione di partenza.
“In poche parole – ha dichiarato Vasco Gargaglia, direttore regionale di Confcommercio – attraverso una semplice ma esaustiva check-list, le imprese umbre possono raccogliere gli elementi fondamentali per andare successivamente a costruire un piano di sostenibilità per migliorare le performance nelle diverse funzioni aziendali, utilizzando la guida che presentiamo oggi come approfondimento dei vari passaggi necessari a conseguire i vari obiettivi”.
Nel vademecum messo a punto dalle tre associazioni di categoria vengono trattati temi come i budget economici e finanziari, il rating aziendale o il cash flow, passando poi a trattare ambiti come quello dell’introduzione del welfare legato alla produttività all’interno dell’azienda, di costruzione dei percorsi di carriera del personale attraverso la formazione, ma anche del cosiddetto work life balance per un maggior equilibrio tra il tempo trascorso al lavoro e quello dedicato alla vita privata. Naturalmente la guida parla anche di sostenibilità ambientale, a partire dall’efficientamento energetico di immobili e processi produttivi, di ottimizzazione dell’uso delle risorse, di riduzione delle emissioni inquinanti, di ottimizzazione del ciclo dei rifiuti. Particolare attenzione viene dedicata al tema dei sottoprodotti e del riuso e riciclo degli scarti di produzione: concetti base per il passaggio da un’economia lineare a una circolare.
La guida è stata messa a punto con la collaborazione fondamentale del dipartimento di economia dell’università degli studi di Perugia, che ha istituito un gruppo di lavoro multidisciplinare capitanato dal direttore del dipartimento, il professor Marcello Signorelli, che ha evidenziato l’importanza della costruzione di una rete territoriale a supporto dello sviluppo in cui il mondo del lavoro e il mondo accademico dialoghino in un rapporto di scambio reciproco.
Accanto al documento integrale è stata messa a punto anche una versione light della guida, che verrà messa disposizione di tutte le imprese interessate ad approfondire il tema alla sostenibilità in tutte le sue accezioni.
“Perché, a prescindere da qualunque considerazione – ha aggiunto il presidente regionale di CNA Umbria, Michele Carloni -, la sostenibilità sarà un elemento sempre più richiesto alle imprese, sia all’interno delle filiere produttive che da parte della pubblica amministrazione, a cominciare dagli incentivi allo sviluppo legati al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. D’altra parte, come ha recentemente sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, innovazione e sostenibilità rappresentano le due facce dello sviluppo e in futuro non potrà esserci l’una senza l’altra”.
La sostenibilità, che ha un ruolo preponderante all’interno del recente rapporto sulla competitività dell’Europa redatto da Mario Draghi, sarà anche l’asse lungo il quale si muoverà la prossima programmazione dei fondi strutturali europei. In ballo c’è anche la costituzione di un fondo sovrano da istituire a sostegno degli investimenti in materia di sostenibilità e da finanziare attraverso il debito comune, sempre che si trovi l’intesa tra i Paesi dell’UE.
“Confindustria Umbria – ha evidenziato il direttore generale, Simone Cascioli - è fortemente impegnata sui temi ambientali, sociali e di governance (ESG), riconoscendo l'importanza di integrare la sostenibilità nei processi produttivi e organizzativi delle imprese. Le aziende multinazionali e le grandi imprese giocano un ruolo cruciale in questo contesto, fungendo da catalizzatori per la diffusione di buone pratiche ESG sia in termini di indotto che di fornitori. Grazie alla loro presenza globale e alla capacità di influenzare le filiere produttive, contribuiscono a creare modelli di sviluppo sostenibile che possono essere adottati anche dalle realtà locali e dalle Pmi, generando un impatto positivo. In tal senso si muove, ad esempio, la comunità ESG di Confindustria Umbria, un gruppo di lavoro tematico teso a facilitare la conoscenza, la condivisione e la risoluzione di problematiche attraverso lo scambio delle migliori pratiche in ambito di sostenibilità mediante il confronto tra i referenti delle imprese, in una logica di positiva contaminazione”.
“La guida è il primo risultato di un rapporto di collaborazione che – hanno concluso i direttori delle tre associazioni – continuerà anche in futuro su temi di vitale importanza per il sistema produttivo dell’Umbria”.